Il Museo delle Arti della stampa

Il Museo delle Arti della Stampa di Jesi è stato istituito nel 2000 per documentare la lunga e importante tradizione tipografica della città che ha visto per prima la nascita, nella regione Marche, di una tipografia e, contestualmente, la stampa di una delle prime edizioni della Divina Commedia, nel 1472, ad opera del tipografo Federico de’Conti.
Il museo ha sede nel cinquecentesco Palazzo Pianetti Vecchio e si sviluppa in diversi ambienti :nell’ ampio e luminoso salone che in origine ospitava il refettorio delle monache, in uno scenario suggestivo e di grande effetto visivo, sono esposti torchi e macchine da stampa di varie epoche insieme a libri rari e di pregio. Negli ambienti sono variamente espressi cliché, caratteri mobili in un percorso museale che si sviluppa in due ambiti: rari esemplari di libri antichi, i torchi e le macchine da stampa.

I volumi esposti ripercorrono la storia del libro a stampa dagli incunaboli a bellissimi esemplari del XIX secolo, attraverso i loro caratteri estrinseci: frontespizio, impaginazione, formato, iniziali ornate, marche tipografiche, legature, ecc. Tra questi è da sottolineare la presenza del Liber constituitionum Sanctae Matris Ecclesiae del cardinale Albornoz stampate a Jesi nel 1473 da Federico de’ Conti; alcune edizioni aldine, alcuni esemplari di una rara raccolta di avvisi e gazzette e di almanacchi, uno splendido esemplare dell’edizione bodoniana dell’Iliade del 1808 e altri ancora.

I torchi, le macchine da stampa, gli strumenti tipografici quali compositoi, vantaggi, matrici, una interessante collezione di caratteri mobili conservati nelle casse originali ripercorrono la storia della stampa dal punto di vista tecnologico, dalla stampa piana con un torchio ligneo del 18° secolo a quella piano-cilindrica, dalla composizione manuale a quella meccanica.

Una delle peculiarità del museo è lo stretto legame con il territorio in quanto il materiale esposto è tutto di provenienza locale: infatti i torchi, i macchinari, gli strumenti tipografici sono di tipografie jesine o di paesi limitrofi.
Il Museo delle Arti della Stampa è un museo vivo, dinamico e ha in sé grandi potenzialità; alcuni torchi tipografici e per la stampa d’arte, con la relativa strumentazione, sono funzionanti e vengono messi a disposizione sia delle scuole, per le quali sono proposti dei laboratori didattici, che di coloro che hanno intenzione di conoscere o approfondire tecniche tipografiche o di stampa d’arte antiche (calcografia, litografia e xilografia).
Il museo conserva anche gli archivi delle tipografie da cui provengono i macchinari esposti. Tali archivi sono consultati da studenti e da studiosi e sono una inesauribile fonte documentaria di notizie relative alla vita pubblica, politica e sociale e alle attività private, legate a più di 100 anni di storia locale e non solo.
Incastonata nel palazzo è la cappella barocca, dedicata a S. Bernardo, che, insieme ad un bel giardino interno, fa da cornice a mostre ed eventi culturali di vario genere.

Acquisizioni e prestiti

Nel 2004 la famiglia Ribichini ha donato al S.A.S. parte della strumentazione tipografica e dell'archivio dell'omonima tipografia di Macine di Castelplanio. Tale collezione ha arricchito il museo soprattutto nel settore della stampa grazie alla donazione di un torchio litografico della prima metà dell'800e di opere dei più famosi artistyi locaLI DEL'900 tra cui Mannucci, trubbiani, Bruno d'arcevia e altri.

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